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24 febbraio 2021
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- Appello del Comitato Venezia Lavora affinché sia
consentita la ripresa delle crociere in Italia e a Venezia
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- Tommasini: rispetto e dignità per tutti quei
lavoratori che vivono grazie alla crocieristica
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Il Comitato Venezia Lavora, associazione il cui obiettivo è
di promuovere gli interessi degli operatori e lavoratori che fanno
parte del sistema portuale veneziano, ha lanciato un appello al
governo e alle istituzioni affinché sia consentita la ripresa
delle attività crocieristiche in Italia e a Venezia.
Ricordando che le compagnie crocieristiche si stanno riorganizzando
per ripartire, tenendo in debito conto l'andamento della pandemia e
attraverso l'adozione di severi protocolli per la tutela della
salute e della sicurezza dei passeggeri, degli equipaggi, degli
operatori e delle comunità cittadine e portuali che operano
con le navi da crociera e ospitano i viaggiatori, il Comitato ha
sottolineato che il riavvio delle crociere «sarebbe un segnale
non solo auspicabile ma anche così atteso da tutta la
comunità portuale che potrebbe così rivedere un
barlume di speranza per il futuro dei lavoratori e delle loro
famiglie».-
- Il Comitato Venezia Lavora ha precisato che, specificamente per
Venezia dove le attività crocieristiche sono state al centro
di polemiche per il loro contribuito all'inquinamento, la ripartenza
potrebbe avvenire sulla base della decisione dell'ultimo Comitatone
che ha dato indicazioni chiare: portare la maggior parte delle navi
da crociera a Marghera approntando approdi diffusi compatibili con
il traffico merci e riservare la Marittima alle navi più
piccole, soluzione di breve periodo - ha evidenziato il Comitato -
che consentirebbe di riavviare il traffico crocieristico iniziando
ad ovviare al passaggio davanti San Marco.
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- «Oggi, che l'arrivo del vaccino e la ripresa dell'economia
sono speranze sempre più concrete - ha affermato il
presidente del Comitato Venezia Lavora,Vladimiro Tommasini - ci
chiediamo se una volta usciti dall'incubo di questa pandemia, i
lavoratori del settore crocieristico veneziano avranno la
possibilità di riprendere ad operare o saranno ancora
ostaggio delle mancate scelte politiche che hanno posto un'ipoteca
sul futuro di migliaia di famiglie che da nove anni attendono
risposte. Poiché al centro del dibattito sulle grandi navi a
Venezia vanno posti, anche e soprattutto, il rispetto e la dignità
di tutti quei lavoratori che vivono grazie alla crocieristica e
vogliono continuare ad essere un tassello importante della rinascita
della nostra amata città e dell'intero territorio veneto».
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- Il Comitato ha denunciato inoltre che «in tutti questi
mesi si è parlato di contributi per ristoranti, bar,
alberghi, palestre, discoteche, operatori del settore montano ecc.
ma nulla è stato studiato per lenire la profonda crisi in cui
versano i terminal crociere, molti dei quali si trovano peraltro in
questo periodo a dover versare i canoni concessori da parte delle
rispettive Autorità di Sistema Portuale che solo in pochi
casi hanno ridotto l'onere dell'ammontare dovuto».
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- Ricordando che, con i suoi 1,41 milioni di passeggeri, la
crocieristica ha coperto quasi il 3% del Pil dell'economia di
Venezia, il vice presidente del Comitato Venezia Lavora, Marco
Gorin, ha espresso l'auspicio che «infine che le navi
ritornino presto ad essere ospitate presso le banchine del porto
crociere di Venezia senza dover difendere il nostro lavoro da
ingiustificate minacce che troviamo inaccettabili. Oggi, con la
crisi economica innescata dal Covid-19 - ha concluso - abbiamo più
che mai bisogno di risposte a soluzioni che non possono più
attendere di essere realizzate e soprattutto essere certi che alla
ripartenza anche Venezia possa essere della partita e che il nostro
porto non venga ingiustamente penalizzato per infondate paure e
sterili polemiche il cui unico esito è stato scontato dai
lavoratori e dalle loro famiglie».
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